Come prima cosa ti consigliamo di seguire la struttura perfetta per la tua tesi di laurea:
Il frontespizio non è altro che la copertina della tua tesi di laurea.
Inserisci:
Fatto? Proseguiamo dai!
Ora scrivi il tuo nome e cognome sempre allineato al centro, grassetto, dimensione uguale al “Corso di Laurea in..” ma attenzione! Da maiuscolo passa a minuscolo, non ti dimenticare
Ora è il momento del titolo della tesi e visto che è la parte che più attira di qualsiasi copertina di laurea, fai attenzione e fidati di questo consiglio:
Scrivilo allineato al centro, rigorosamente in minuscolo, usa il grassetto, il corsivo ed affidati ad una bella dimensione: 20!
Adesso scrivi, in maiuscolo, grassetto, con dimensione 18, “TESI DI LAUREA”. Per farlo correttamente dai respiro alla tua copertina e vai giù, nella parte bassa della pagina.
Bene, ci siamo quasi!
Ora tocca dare il giusto risalto al tuo relatore e qui è vietato sbagliare!
Scrivi così:
poi vai a capo, e aggiungi:
Il tuo frontespizio è pronto in pochi minuti!
Lo odierai, lo so, perché l’indice sarà l’ultima cosa che terminerai nella tua tesi di laurea! Ti conviene armarti di tanta pazienza ed essere ordinato fin da subito.
Come prima cosa scrivi:
Ancora due spazi e inserisci “Capitolo” ed “Paragrafi”
Prosegui, seguendo questo criterio, per tutti i capitoli usando parametri e dimensioni dell’Introduzione. Lascia sempre uno spazio tra un capitolo e l’altro e, alla fine, scrivi
lasciando due spazi dall’ultimo capitolo.
Proprio come abbiamo fatto per l’Introduzione, anche per “Conclusioni” e “Bibliografia e Sitografia” si può utilizzare il corsivo, mantenendo sempre la dimensione 12.
Ed anche questa è fatta!
L’introduzione è sicuramente il documento della tua tesi di laurea, più letto in assoluto.
Il mio consiglio è di abbozzarla inizialmente e rivederla con l’avanzamento dei capitoli. Ti capiterà sicuramente di aggiornarla.
Detto questo, fai un bel respiro e niente panico: potresti scrivere la tua introduzione focalizzando l’argomento della tua tesi di laurea (tiene sempre d’occhio il titolo della tesi!) e facendo venire “l’acquolina in bocca” al lettore ripercorrendo in maniera sintetica quello che hai trattato nei tuoi capitoli, dal primo all’ultimo, senza tralasciare le conclusioni. Solitamente non ci sono lunghezze preimpostate o standard, anche se generalmente l’introduzione non supera le 3 o 4 pagine. Ricorda sempre che quello che evidenzi nell’introduzione sarà la parte forte della tua tesi di laurea.
Un esempio potrebbe essere questo:
Questo è un aspetto fondamentale della tua tesi di laurea: per corpo della tesi si intende tutto il materiale prodotto all’interno della stessa: capitoli, paragrafi etc.
Perché è così importante?
Perché detta la linea da seguire e ti aiuterà a fare ordine e non perdere mai il controllo.
Adesso affonda il colpo e porta il lettore al secondo capitolo della tua tesi dove entrerai nel cuore dell’argomento da te scelto (Es. Gli eventi che cambiarono l’Italia in quel periodo). Se hai tanto materiale ti conviene aprire un terzo capitolo così da essere più ordinato: in caso contrario chiudi il “cuore” della tua tesi di laurea concentrandoti sugli effetti e le conseguenze.
Ci siamo quasi! Ora ci soffermeremo sulle note a piè pagina. Possiamo tranquillamente sostenere che la nota può servire a:
Ricordati che le informazioni contenute nelle note non sono prioritarie ma servono a dare spiegazioni aggiuntive.
Come si scrivono?
Se le note hanno riferimenti bibliografici, segui questo schema:
Verrà così: M. Rossi, La Guerra Fredda. Da Yalta al muro di Berlino, Roma, Mondadori, 2008
Le conclusioni sono il ricamo perfetto della tua tesi. Il lettore si è impegnato e, con attenzione, ha letto pagine di studi, ricerche e analisi ed è arrivato alle conclusioni: l’obiettivo principale è riprendere quello che, in un certo senso, è stato l’obiettivo iniziale della tua tesi di laurea.
Capito?
Proprio così! La conclusione della tua tesi va calibrata in base a quanto è stato affermato e riportato all’introduzione. Insomma, introduzione e conclusione sono come fratelli, si somigliano ma hanno una differenza abissale: nell’introduzione hai preso per mano il lettore e lo hai condotto verso il primo capitolo; nella conclusione devi svelare il nocciolo del discorso, devi dire dove volevi arrivare.
Ma che bella tesi di laurea, vero? Ti prego, non deconcentrarti e non dire gatto se non lo hai nel sacco!
Adesso tocca alla bibliografia. Ecco qualche regola:
Così:
L’appendice della tua tesi di laurea è il fiocco che impacchetta il dono!
Dove inserirla? Sempre a fine testo!
Tutto chiaro? Ora sei pronto! In bocca al lupo Dottore!
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