Tesi sperimentale, cos'è e quando farla

Tesi sperimentale, cos’è, quando farla, a cosa prestare attenzione

Finalmente è arrivato il momento di preparare la tesi, ma che modello seguire? Tesi sperimentale o contemplativa?

Continua a leggere ed oltre a scoprire la differenza tra le due, troverai indicazioni e consigli per la tesi sperimentale.

(Per quanto riguarda la tesi compilativa ti rimandiamo invece a questo articolo: Come scrivere una tesi compilativa).

Tesi sperimentale o compilativa

 

Le tesi possono vertere su tantissimi argomenti, ma sono sempre realizzate a partire da due modelli o filosofie. Una delle due è più teorica, l’altra più pratica, entrambe perfette ed ideali per la tua presentazione di laurea.

Solitamente le tesi di laurea ricadono in queste due tipologie:

  • Tesi sperimentale;
  • Tesi compilativa.

La differenza principale tra le due, è data dal modello realizzativo. Come si evince dal nome, la tesi sperimentale comporta un esperimento vero e proprio, è quindi più pratica. La tesi compilativa è invece più analitica e riflessiva, votata ad una raccolta di dati e di ipotesi.

La differenza tra le due modalità è quindi importante, ma non determinante ai fini del risultato o della valutazione. Si può quindi ottenere una massima valutazione con ciascuna delle due, ciò che farà la differenza sarà la qualità.

 

Tesi sperimentale o compilativa?

 

Come già scritto, non c’è una delle due tipologie che supera l’altra, né una delle due più adatta. Il criterio di selezione è quindi soggettivo, in base a diversi fattori:

  • il proprio metodo di studio (più teorico o più pratico?);
  • la materia del corso di laurea;
  • le pregresse esperienze del relatore.

Scopo di questo post è quello di sviscerare il modello della tesi sperimentale. Vedremo quindi quando è meglio scegliere questa tesi e come stilarla.

 

Quando fare una tesi sperimentale?

 

Non c’è un modello adatto a prescindere, in quanto la scelta è molto personale. D’altra parte però, ci sono specializzazioni e materie in cui la tesi sperimentale sembra più adatta. Questa tipologia di tesi prevede infatti la dimostrazione di un esperimento o di un ipotesi. Conseguentemente, questo modello è perfetto per materie tecniche o di tipo scientifico. Meno adatta, a meno di casi particolari, invece per le materie “umanistiche”.

La tesi sperimentale è quindi una tesi di ricerca. La ricerca prevede quindi un azione più complessa e prolungata della tesi compilativa. Questo sforzo aggiuntivo spiega il motivo per cui questa tesi è spesso considerata come più impegnativa.

 

Perché si considera questa tesi come più completa dell’altra?

 

In linea generale si ritiene che la tesi sperimentale sia più complicata e quindi più premiante della compilativa. La motivazione di questa teoria risiede nel fatto che la tesi sperimentale include una parte della compilativa.

Anche questa tesi prevede infatti la ricerca e l’esposizione di teorie, citazioni e rimandi. Agli stessi si aggiunge poi la parte sperimentale vera e propria.

In questa seconda parte, il laureando va infatti ad eseguire un esperimento che verifichi una teoria da lui ipotizzata.

 

Casi in cui si opta per una tesi sperimentale

Indicazione ed illustrazione di una teoria e conseguente sperimentazione per provarla. Questo è in estrema sintesi una tesi sperimentale. Si può quindi capire benissimo che la stessa è particolarmente adatta ad alcune categorie o specializzazioni. In particolare:

  • materie scientifiche;
  • facoltà ad indirizzo medico;
  • settore economico;
  • scienze politiche;
  • specializzazioni di tipo matematico, fisico e chimico;
  • informatica;
  • agraria.

 

Quali sono i passi per creare una tesi di questo tipo?

 

Anche la creazione di una tesi di tipo sperimentale prevede una scaletta suddivisa in sei passaggi. Oltre ai seguenti passi dovremo fare attenzione ad apportare tecnicità alla nostra tesi. Largo quindi a grafici e tabelle, che daranno valore scientifico alla tesi ed agli esperimenti in essi contenuti.

Ecco i sei passaggi necessari per creare una perfetta tesi sperimentale:

 

#1 Scelta del tema della tesi

Tutto parte dal tema della tesi. Dovrai trovare un tema che rispetti tre condizioni. Dovrà essere un argomento su cui sei competente e che ti appassiona. Il tema scelto dovrà poi essere approvato dal relatore, vero e proprio giudice e possibile aiuto per la tua tesi. La stesura della tesi potrebbe impegnarti per qualche mese, quindi non essere precipitoso in questa fase.

Inoltre, cosa vuoi dimostrare nella tua tesi? Assieme alla scelta del tema, questo è il secondo punto focale della tua scelta.

 

#2 Ricerca del materiale

Punto condiviso con la tesi compilativa. In questa fase dovrai cercare il materiale pertinente alla tua ricerca. Affidati al tuo relatore, alla biblioteca dell’università ed ai motori di ricerca. Cerca tutto il possibile ma non farti travolgere dalla marea di dati ed informazioni che troverai. Il tema della tesi la tua sperimentazione devono agire come una bussola per tenerti nella giusta direzione.

 

#3 Definisci la tua ipotesi

Hai trovato il materiale, ti sei fatto un idea approfondita in merito all’argomento. Ora è il momento di definire un ipotesi da dimostrare. Studiando ed elaborando quello che hai trovato è tempo di definire la tua idea. Puoi quindi ipotizzare la conclusione o il risultato a cui vuoi puntare. In base a questa stima potrai così orientare la ricerca e materiale tecnico (diagrammi e chart) da creare.

Confrontati spesso con il relatore, ti aiuterà a rimanere sulla retta via, dandoti un indicazione oggettiva ed esterna dell’avanzamento.

 

#4 Indaga

Eccoci alla fase topica della tua tesi sperimentale. In questo punto infatti la tua tesi si distacca dalla falsariga della compilativa per diventare tecnica. In base all’argomento della tua tesi e del corso di studi inizia a stabilire cosa ti serve. Hai bisogno di un laboratorio? Devi parlare con qualcuno? Hai necessità di fissare interviste o consulenze? Organizzati e fissa tutte queste attività con adeguato anticipo.

 

#5 Indice ed ipotesi

Sul “tavolo” hai ormai un bel pò di materiale. Inizia ad essere il momento di organizzarlo. Il modo migliore per farlo è quello di ipotizzare l’indice della tua tesi di laurea sperimentale. Nella suddivisione del materiale in capitoli e paragrafi potrai capire meglio cosa hai in mano. In questa suddivisione capirai infatti dove andare a tagliare e dove è invece necessario approfondire.

Tratteggia i tuoi capitoli usando uno schema del tipo; dati, ipotesi, studi, risultati e conclusioni.

 

#6 Scrivi la tua tesi ed arricchiscila

L’indice è pronto, è ormai il momento di espanderlo trasformandolo nella tua tesi. Dovrai quindi illustrare quanto trovato e poi dedicare tempo ed attenzione allo sviluppo della tua ipotesi. Ricorda che si tratta di una tesi di tipo “pratico”. Quindi dedica adeguato spazio a schemi, tabelle, grafici e diagrammi di flusso.

Sviluppa l’argomento fino a farlo raggiungere un apice, che sarà il momento della tua ipotesi. Porta poi la tesi alla conclusione tramite un analisi dettagliata di tutti i passaggi ed un riepilogo. In questo ultimo passo metti le tue riflessioni personali ed ipotesi sull’esperimento, per dare soggettività al tutto.

 

Tesi sperimentale

Quest tipologia di tesi è la più completa possibile. Nella stessa si racchiude infatti una parte di teoria abbinata ad un lato pratico e di test. Per una buona tesi sperimentale non lesinare sforzi nella dimostrazione ed analisi della tua ipotesi. Non aver paura di aggiungere dettagli tecnici alla tua tesi, schemi, tabelle e grafici verranno sicuramente apprezzati, se pertinenti.

Segui quanto da noi indicato e la tua tesi sperimentale sarà un successo.


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