Si sono affiancate a quelle tradizionali, fino a superarle in molti aspetti. Parliamo ovviamente dell’università telematica.
Esistente da alcuni anni, l’università telematica ha saputo guadagnare fiducia dopo un inizio “diffidente”.
Ad oggi, dopo il decreto legge che le regolarizza e regolamenta, le università telematiche sono affidabili, come quelle “in situ”.
Scopriamole meglio.
Vero e proprio ente universitario, comparabile a quello locale. L’università telematica è riconosciuta dal Miur, tramite il decreto del 17/04/2003. In quella data è stato infatti affermato e certificato che il titolo di studio è equivalente a quello dell’università tradizionale.
La differenza rispetto alla “tradizionale” è ormai solamente nel percorso di studio.
Se per l’università tradizionale è in aula, in presenza, per la telematica avviene tramite “e-learning” e sistemi di didattica avanzata.
Le lezioni dell’università telematica avvengono quasi solo online, in video-conferenza. La trasmissione avviene su piattaforme proprietarie su cui è possibile anche scaricare i materiali e contattare i docenti.
Il sistema funziona così bene che per alcuni corsi è ora utilizzato anche dalle università tradizionali.
Alcune università telematiche lavorano con lezioni registrate, altre con lezioni in diretta a “frequenza obbligatoria”. Come nelle università “tradizionali” è prevista la presenza di un tutor. Ci troviamo quindi di fronte ad una digitalizzazione dell’università, non alla sua sostituzione.
Soprattutto all’inizio si credeva che l’università telematica fosse molto più semplice di quella tradizionale. Il non doversi recare in ateneo faceva pensare che non vi fossero esami.
Credenza sbagliata in quanto gli esami sono equivalenti a quelli degli indirizzi tradizionali.
Sotto certi aspetti quella telematica è più difficile invece di quella tradizionale. Questo principalmente a causa della necessità di un maggior autocontrollo e motivazione dello studente.
Ovviamente ciascuno è libero di scegliere di iscriversi ad un università telematica.
Sono però solitamente quattro le categorie che prediligono questa soluzione.
Uno dei maggiori deterrenti alle università telematiche è il possibile costo. Si tende a pensare che solitamente questi corsi universitari costino molto di più di quelli tradizionali. Ciò in parte è vero per diversi fattori, ma il tutto va considerato nell’insieme.
Partiamo dalle agevolazioni. Le università statali classiche basano una parte dei loro costi sul coefficiente ISEE (indicatore stato economico). Le università online invece non considerano proprio questo parametro. Ecco quindi che se non si valuta il reddito, soprattutto quando basso, l’università classica costa meno.
Però ci sono alcuni fattori economici che depongono a favore delle università a distanza. Varie voci, che tutte insieme creano una “massa critica” importante.
Ad esempio il costo dei libri, che non è da considerare per le università online. Ma anche quello degli spostamenti. O quello dato dalla necessità di un alloggio o di mangiare fuori.
Ecco quindi che in base a tutti questi fattori è difficile fare una comparazione “a tavolino”. Sta ad ogni singolo studente e famiglia fare un calcolo di tipo “personale”.
Spesso al termine dello stesso, quello che all’inizio sembra una spesa “astronomica” diventa equivalente, se non più economico.
Così come per i costi, per ogni aspetto ci sono pro e contro di studiare in un università telematica, scopriamoli:
Ci sono alcuni evidenti vantaggi nell’iscriversi ad un università telematica, eccoli:
Ovviamente ci sono anche alcuni punti negativi e da considerare quando si sceglie un università online. Eccoli:
L’università telematica è l’evoluzione di quella tradizionale.
Prende da quella tradizionale gli argomenti e li porta in una nuova dimensione. Libera infatti da una collocazione spazio/tempo in un processo che avviene anche in molte altre categorie.
Scegliere un università telematica può quindi essere una scelta di volontà o una possibilità. Ad esempio una splendida alternativa per chi è fuoricorso o alterna studio e lavoro.
Come per tutte le evoluzioni non è ancora perfetta, ma il modello è valido. Lo testimoniano anche le scelte delle università tradizionali, che adottano anche loro questo modello di insegnamento innovativo.
In attesa dell’università 3.0 questa evoluzione non è assolutamente da disprezzare.
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