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Intervista per la tesi – come fare?

La tesi di laurea cambia in base alla tipologia di lavoro che intendi presentare. Ad esempio, la tesi sperimentale che molte volte include un’intervista. Scriverla può sembrarti faticoso, forse più del previsto ma le soddisfazioni sono sicuramente maggiori.  Perché? Perché la tesi sperimentale è davvero tua, è una tua ricerca approfondita ed inedita, è qualcosa che nasce dalle tue idee. 

 

Per renderla accattivante e di alto livello dovrai districarti su sondaggi, esperimenti ed analisi e, punto fondamentale, se vuoi davvero fare un lavoro memorabile devi informarti e devi prendere dati dagli esperti di settore. 

Esiste uno strumento per ottimizzare il tutto: l’intervista.

Attenzione però: non è un semplice dialogo fatto di domande e risposte con un interlocutore! L’intervista per la tesi richiede:

  • studio preliminare
  • preparazione 
  • attenzione alla formulazione delle domande

L’indirizzo della tesi di laurea non è determinante: l’intervista per la tesi ha lo stesso approccio e non fa nessuna differenza se si parla di area economica e marketing, area comunicazione, area umanistica, matematica o statistica. 

Interessante vero? Ecco per te qualche informazione utile su come condurre una corretta intervista per la tua tesi di laurea.

Prima di qualsiasi cosa occorre prepararsi nei minimi dettagli:

  • Non sprecare tempo
  • Andare all’appuntamento già pronto e preparato
  • Raccogli più informazioni possibili sull’argomento
  • Rifatti a fonti autorevoli, banche dati e materiale attendibile che puoi recuperare anche online (es. Google Scholar)

Superata questa prima fase puoi dedicarti alla scelta dell’intervistato per la tua tesi sperimentale. In questo caso occorre valutare:

  • Il profilo della persona (se è idoneo e utile al tuo lavoro di ricerca)
  • Le sue competenze 
  • Le sue conoscenze in materia
  • Le sue potenziali risposte esaustive (se qualcosa non ti è chiaro approfondisci con ulteriori domande ma arriva sempre all’obiettivo!)

 

Subito dopo dovrai concentrarti su un lavoro di raccolta informazioni: sarà tuo compito capire cosa è davvero utile e cosa puoi “tagliare” dall’intervista.

Per fare un buon lavoro è molto utile conoscere in anticipo la persona da intervistare o, quantomeno, prendere più informazioni possibili e pianificare le domande giuste. Così facendo

  • Troverai subito la modalità di approccio migliore
  • Focalizzerai le tematiche da elaborare 

Per riuscire nel nostro intento sarà molto importante concentrarsi sulle domande. Cosa dobbiamo chiedere? In che modo?

Non dimenticarti che, per realizzare un’intervista utile, devi essere inedito ed originale e, quindi, devi documentarti su eventuali lavori simili al tuo, così da evitare di inserire nella tua tesi sperimentale argomenti già trattati in precedenza da qualche altro tesista. 

Individuare temi inediti non è difficile ed è anche molto stimolante: pensa alla quantità enorme di temi che sono stati trattati con superficialità o marginalità e che a te interessano particolarmente!

É consigliabile rivolgere all’intervistato domande precise, dunque non accontentarti di portare a casa risposte generiche e insisti per avere più informazioni possibili sulla tematica in questione.

 

 

Esistono due tipologie di quesiti: aperti e chiusi.

  • I quesiti aperti sono quelli più interessanti perché stimolano numerose risposte, maggiormente articolate e complete e, di conseguenza, danno maggior spazio di risposta all’intervistato. E’ proprio da questi spunti che la tua tesi sperimentale può diventare originale!
  • I quesiti chiusi ti porteranno verso risposte sintetiche ma comunque utili e certificate. Da questi quesiti puoi, ad esempio, elaborare un tuo concetto perché parti da una certezza che ti ha dato l’interlocutore.

Tutto chiaro?

Ovviamente tieniti pronto all’improvvisazione! Eh si, perché l’intervistato mica risponderà alla lettera e rispetterà la tua scaletta! Ed è proprio qui che una risposta poco chiara potrebbe penalizzarti, quindi, faccia tosta e chiedi sempre approfondimenti al riguardo!

 

Con una mole di lavoro del genere avrai un risultato finale interessante! Ricordati che, a questo punto, diventi decisivo nel saper riordinare il tutto ed integrare i risultati per la tua tesi sperimentale. I dati e le notizie fornite dagli esperti devono avvalorare analisi, ricerche ed esperimenti personali, e viceversa.

Chiudiamo con qualche consiglio pratico:

  1. Fai sempre domande semplici e fluide, specialmente all’inizio
  2. Metti a tuo agio l’intervistato, entra in sintonia con lui
  3. Rendi l’intervista piacevole e non dare segnali di nervosismo o fretta. Se sei lì è perché devi acquisire informazioni, prenditi tutto il tempo necessario.
  4. Fai domande equilibrate e con un filo logico
  5. L’ideale è non superare le 8-10 domande
  6. Devi essere chiaro, fatti capire!
  7. Sono da evitare gli inutili e dispersivi giri di parole.
  8. Chiedi l’autorizzazione e registra tutto: qualcosina può sfuggirti e potrai rielaborarla con calma a casa

Ora sai esattamente come fare un’intervista per cui non devi fare altro che iniziare ad impostare il questionario e raccogliere i dati necessari per sviluppare la tesi.

Ora hai tutte le informazioni sull’intervista per lavorare al meglio la tua tesi di laurea sperimentale.

 

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