Punteggiatura per la tesi di laurea, come evitare scomodi, spiacevoli errori

Punteggiatura per la tesi di laurea, come evitare scomodi, spiacevoli errori

Social network e messaggini l’hanno un pò messa da parte, ma rimane indispensabile, si tratta della punteggiatura per la tesi.

La punteggiatura per la tesi di laurea è parte fondamentale della stessa, visto che ne permette la leggibilità e la corretta interpretazione.

Una virgola mancante o in posizione errata potrebbe infatti stravolgere il senso del nostro documento.

Una H mancante o in più potrebbe rovinare un ottima prima impressione.

Accenti ed apostrofi non corretti potrebbero rovinare anche la stesura migliore.

Ecco perché dovremmo fare attenzione alla punteggiatura per la tesi.

Ma, come si evitano gli errori?

Non è necessario essere un adepto dell’Accademia della Crusca per fare una tesi senza errori.

Evitare gli errori di punteggiatura è un passaggio indispensabile. Molti potrebbero pensare che ciò che conta è la sostanza, ma anche la forma vuole la sua parte.

Teoricamente, colui che prepara la tesi dovrebbe già essere allenato per quanto riguarda la scrittura.

Anni di scuola e di documenti consegnati dovrebbero infatti aver creato solide basi, ma è meglio sempre seguire regole chiare.

Ecco quindi che il sistema della „brutta copia” o bozza è sempre da preferire.

Oltre a questi, consigliabile anche l’ausilio di strumenti automatici (correzione testo) e il ricontrollo in momenti diversi.

 

Come si „posiziona” correttamente la punteggiatura per la tesi di laurea?

Il posizionamento della punteggiatura dovrebbe essere un attività semplice. Semplice perché la dovremmo conoscere dai primi anni scolastici, ma spesso complicata perché non usata correttamente per anni.

Ripartiamo quindi dalle basi e dalle semplici regole d’uso dei segni di interpunzione ed il loro utilizzo:

  • Punto. Si tratta del segno di punteggiatura principale. La sua funzione é quella di stabilire un inizio ed una fine della frase stessa. Dopo il punto si lascia sempre uno spazio e si parte con una lettera maiuscola. Il punto è anche il finale della frase che permette di „andare a capo”, anche se la presenza del punto non obbliga all’ „a capo”. Il punto non si usa mai in: elenchi puntati e nei titoli
  • Virgola. Crea una piccola pausa „di respiro” all’interno della frase, va assolutamente evitata tra soggetto e verbo
  • Due punti. Questo segno di punteggiatura é l’indicazione che qualcosa di importante sta per venire scritto. Si usa solitamente per introdurre un elenco o una lista di opzioni. Abbinato alle virgolette rappresenta l’utilizzo di una frase riportata „in maniera diretta”
  • Punto e virgola. Questo composto é un pò bistrattato ed ignorato dalla scrittura moderna, quindi se usato bene „colpisce”. Lo possiamo considerare come una breve introduzione di periodo per uno spazio più lungo di una virgola. Spazio che però é inferiore a quello racchiuso dal punto

 

Altri segni importanti:

  • Puntini sospensivi. Ricorda innanzitutto che sono sempre tre, mai due ne quattro, cinque o molti di più. Indicano un momento di sospensione, di concetto non terminato e non ben definito. Per quanto riguarda la tesi di laurea si utilizzano spesso nelle trascrizioni delle interviste
  • Punto di domanda. Non dovrebbe avere nemmeno bisogno di spiegazioni. Il nome indica tutto
  • Punto esclamativo. Come il punto normale chiude una frase, ma a differenza dello stesso la chiude in maniera forte. Non é un segno di punteggiatura molto comune nelle tesi di laurea.
  • Sbarretta. Indica due possibili alternative o opzioni. Si usa anche nel campo data in alternanza al trattino
  • Trattino. Segnala un legame tra due parole. Può collegare nome ed aggettivo, un nome con un altro nome o nome con prefisso
  • Asterisco. Indica un omissione di una parola che si vuol far intendere ma non scrivere
  • Virgolette. Alte, basse e semplici. Alte e basse si utilizzano per racchiudere un discorso diretto o per una citazione. Le semplici non si usano mai, in quanto troppo simili ad accenti ed apostrofi
  • Parentesi tonde. Si utilizzano per creare e definire un inciso all’interno di un discorso

 

La punteggiatura per la tesi di laurea, quella complicata

Se finora quanto scritto era semplice, ora andremo ad affrontare una tematica leggermente più complessa. Parliamo di quel segno che va alla fine della lettera o della parola e spesso viene scambiato ed ignorato.

Accenti ed apostrofo sono „croce e delizia” di ogni scrittore e revisore, ma quando si usano?

  • Accento. Può essere di due tipi, accento grave o accento acuto. Il primo indica il suono aperto delle vocali. Il secondo l’opposto, un suono stretto e chiuso. Non viene utilizzato molto spesso perché non sono molte le parole italiane accentate
  • Apostrofo. Si usa spesso con gli articoli. In generale l’apostrofo va a sostituire la vocale finale della prima parola, quando anche la seconda inizia con vocale

 

Non solo punteggiatura

Come abbiamo appena visto i possibili errori sono molti. Ce ne sono però alcuni che sono considerati parecchio gravi anche se non fanno parte della punteggiatura per la tesi vera e propria.

In particolare, errori capitali sono i seguenti:

  • Mancanza della lettera maiuscola nei nomi propri
  • uso improprio della H (forma verbale del verbo essere/congiunzione)

 

Esempi di punteggiatura corretta

Indispensabile fare attenzione al titolo, sia della tesi, sia dei vari paragrafi.

Nello stesso, ma anche nel corpo della tesi di laurea, vanno evitati:

  • il punto alla fine. (come appena fatto da noi, NON SI FA)
  • l’inversione accento/apostrofo UNIVERSITA’ (NON SI FA)
  • punti esclamativi a raffica (Non è una chat di WhatsApp, NON SI FA)
  • punti interrogativi in stile filosofico. La tesi di laurea dovrebbe dare delle risposte (NON SI FA)
  • troppi punti di sospensione (tre sono più che sufficienti, NON SI FA)

 

Punteggiatura per la tesi

A volte la consideriamo inutile, superata, un retaggio del passato. Se vogliamo possiamo credere che ciò sia vero quando scriviamo sui social o nelle chat WhatsApp.

Ma ciò non vale mai o quantomeno non dovrebbe valere per i documenti ufficiali.

La tesi di laurea è uno di questi. Un documento che dovrebbe essere perfetto in ogni suo aspetto. Ecco quindi che la punteggiatura assume valore quando non viene „indicata ed additata”. L’obiettivo delle punteggiatura per la tesi è infatti quello di valorizzare al massimo i concetti della stessa. Concetti che possono venire valorizzati da una punteggiatura corretta, per un insieme perfetto che porti all’agognato 100 e lode.

Non esitare a contattarci se ti serve aiuto con la stesura della tesi.


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