Parte fondamentale della tesi, l’indicazione della sitografia, è indispensabile come la bibliografia.
Evoluzione della stessa, la sitografia svolge la stessa funzione, ma dedicata ai link delle pagine web.
Da posizionare nella tesi dopo la bibliografia, la sitografia è la versione 2.0 della stessa. Nella sezione sitografia si indicano infatti i collegamenti e rimandi a pagine web, articoli on-line e post.
A differenza della bibliografia, nella sitografia è indispensabile anche inserire la data di consultazione.
Questo perché le pagine web sono molto più dinamiche e suscettibili a cambiamenti rispetto alle opere stampate.
Il termine sitografia è un vocabolo composto. Tramite questo nome si va ad indicare un elenco di siti o pagine telematiche. Un elenco in cui citare tutte le fonti online menzionate nella tesi.
Al momento non esiste una normativa o linee guida ufficiali per questa sezione. Esistono però linee guida “ufficiose”.
In generale, la sitografia si situa al termine della tesi, dopo la bibliografia. Da questa prende anche lo stile, che va a copiare, almeno per quanto riguarda la struttura.
Le fonti della sitografia possono essere diverse. Per ciascuna di esse esiste un modo migliore per presentarle. Fanno parte della sitografia infatti:
Essendo svariate le possibili fonti, per ognuna di esse esiste un modo diverso per citarla.
Usiamo questa possibilità quando vogliamo andare a menzionare un intero sito web. Menzione “generica” e non dettagliata, questo è l’unico caso in cui possiamo non indicare una data.
Esempio:
Farnesina: www.esteri.it
Una singola pagina web può essere modificata o cancellata senza preavviso. Dovremo quindi andare ad inserire anche la data di consultazione.
Possiamo evitarlo, solo se indicata nell’indirizzo web, come nel nostro esempio:
www.esteri.it/it/sala_stampa/archivionotizie/retediplomatica/2022/01/vienna-prima-edizione-festival-letteratura-italiana/
In caso contrario meglio indicare due date, quella di consultazione e quella di pubblicazione o aggiornamento.
Se la nostra menzione è ad uno specifico articolo online, dovremo essere più dettagliati.
Andremo infatti a creare qualcosa di ispirato alla bibliografia. Largo quindi a nome e cognome dell’autore e titolo dell’opera. In più aggiungeremo ovviamente il link e la data di consultazione.
Caso in cui citiamo un articolo di un giornalista o di un politico. Anche qui partiremo da nome e cognome dell’autore. A queste informazioni di base andremo poi ad aggiungere il nome del post. Per finire andremo ad indicare il link ed ancora una volta la data di consultazione dello stesso. Se presente può essere utile anche indicare la data di pubblicazione.
www.repubblica.it/commenti/2021/02/13/news/italy_needs_a_green_recovery-287497058/
Molte pubblicazioni specializzate sono diventate esclusivamente digitali negli ultimi anni.
Nel caso la necessità sia quella di citare un articolo preso dalle stesse dovremo andare a mescolare bibliografia e tesigrafia.
Quindi nome e cognome dell’autore. Poi il titolo dell’articolo e della rivista. Poi, il numero e l’anno di consultazione. Terminiamo con l’indicazione delle pagine interessate, Più ovviamente il link alla rivista.
Concludiamo con il caso più simile alla bibliografia. Tratteremo infatti l’ebook come una “pubblicazione cartacea”. Andremo solo ovviamente ad aggiungere il link allo stesso.
Sitografia tesi
Internet ha dato nuovo slancio alla ricerca delle fonti. Fonti che vanno gestite al meglio.
Ecco perché dovremo gestirle bene. Una gestione come quella da noi indicata darà valore alla tesi.
Una tesi di valore è una tesi vincente.
Seguici su Facebook!